Benvenuti in "2011 Serate Rosso Sangue - Cronache di Vampiri".

Questo è il Blog di un gruppo di amici che gioca a Vampire the masquerade e rappresenta i diari personali, i pensieri, i racconti e le esperienze di vita dei loro personaggi. Un gruppo di giovani vampiri in balia dell'abbraccio alla scoperta di un nuovo modo di vedere tutto quello che conoscono con occhi nuovi.

Essendo il tutto ambientato nel 2010, nelle città Italiane mi sembra obbligatorio sottolineare che qualsiasi omonimia o citazione a personaggi e persone realmente esistenti ed a fatti a loro correlati è di pura fantasia e finzione, come anche eventuali citazioni di fatti realmente accaduti rielaborati al fine narrativo.

Eventuali marchi presentati in queste pagine sono dei rispettivi proprietari.

14 luglio 2010

Delirio..o lucidità estrema

Chi ero? Per quale motivo dovrei rispondere a questa domanda, quando penso che.. sono ancora?

Non è così complicato capirlo, ma ovviamente dò per scontato che chiunque mi stia ascoltando abbia l’intelligenza necessaria per capirlo…il che non è assolutamente ovvio. A prescindere da un peccato di presunzione da parte mia, o meglio da ciò che appare a voi, ritengo che esista una continuità in tutta la mia esistenza. Non è né la fine né l’inizio di una vita a discapito di un’altra, ma, una volta riuscita a razionalizzare ciò che mi accadde, una prosecuzione di un’unica vita, con mezzi differenti, ma con gli stessi obiettivi.

Non so se ci ho perso o guadagnato, poiché non è un bene concentrarsi sugli strumenti che si hanno a disposizione in quanto…si perde di vista il vero obiettivo. Per cui, quello che è necessario considerare, è, esclusivamente, quanto si è vicini o lontani da ciò che si vuole raggiungere, e, nel contempo, valutare se gli strumenti a disposizione sono idonei e adeguati allo scopo. Quindi, una volta appurato questo, posso dire di ritenermi soddisfatta. Non starò certo a dirvi qual è il mio obiettivo: non sarebbe sicuramente salutare per me, e tanto meno sono disposta a lasciare la pappa pronta per tutti. Per cui leggete se vi va, e traetene le vostre conclusioni.

Lungi da me riferire di aver avuto una vita tormentata e via discorrendo.. niente di tutto questo. Sono cresciuta in una famiglia di media borghesia, e relativamente presto ho preso consapevolezza di ciò che era buono per me, ciò che mi serviva. Mi è stato insegnato che per ottenere qualcosa dovevo prendermela, e non aspettare che mi piombasse dal cielo o altro ancora.. e così, crescendo, ho frequentato i college migliori con le aspettative migliori, per ottenere un futuro che ritenevo alla mia altezza. Eppure.. non sembrava mai abbastanza. Ogni qualvolta riuscivo a raggiungere un traguardo, era come se mi si aprisse un mondo totalmente nuovo e inesplorato, nel quale, ovviamente, trovavo puntualmente qualcosa che catturasse la mia attenzione.. qualcosa che sicuramente mi sarebbe servita. E così gli anni sono passati, da una ricerca all’altra.. in alcuni momenti, fermandomi a pensare, mi sentivo quasi come Sisifo: nel momento in cui mi sembrava di aver raggiunto la montagna, ecco che il masso rotolava nuovamente giù, in fondo alla valle. Ma allo stesso tempo, mi sentivo decisamente diversa da lui, in quanto le montagne che avevo intenzione di scalare erano sempre diverse, non la stessa.. ed in fin dei conti io ci ero arrivata, lassù in cima. Tutto ciò che mi circondava poteva essere un utile strumento per ciò che intendevo raggiungere, e per tutto ovviamente intendo anche le persone. E’ facile quindi intuire che non abbia mai avuto relazioni significative con qualcuno.. e sinceramente l’argomento neanche mi interessa. Ora come ora questo non ha più nessun senso, visto e considerato che rientro nella categoria di quelli comunemente definiti “morti”.. o quasi.

Eppure, la mia nuova condizione non ha annientato il mio bisogno fondamentale, né l’ha affievolito o sostituito con qualcos’altro.. anzi, si può dire che lo abbia accentuato. La cosa non può farmi che piacere: la gamma di opzioni che mi si apre davanti è ancora più ampia e fornita di quella che potevo scorgere prima, nella mia condizione umana. E proprio la continuazione dell’esistenza di questo mio bisogno, la sua presenza, determina in me la consapevolezza che ancora sono, poiché nulla è cambiato da ciò che ero prima, salvo alcuni piccoli particolari assolutamente trascurabili.. ed è ciò che mi permette di dire che la mia condizione di “morto vivente” è solo una fantasia dell’immaginario collettivo di menti limitate, che ancora non hanno esplorato cosa esiste al di là del velo, oltre quel confine sconosciuto ai molti che si chiama “avere uno scopo”.

Non avete ancora capito di cosa sto parlando? Non sono fatti miei.. e d’altro canto, spiegarvi chiaramente quale sia il motore della mia esistenza sarebbe come servirvi la mia testa su di un vassoio d’argento. E per mia fortuna, le mie connessioni neurali sono sufficientemente integre da impedirmi un suicidio annunciato.

La fourmì n'est pas prêteuse: c'est là son moindre défaut.


Au revoir mes amis….