Benvenuti in "2011 Serate Rosso Sangue - Cronache di Vampiri".

Questo è il Blog di un gruppo di amici che gioca a Vampire the masquerade e rappresenta i diari personali, i pensieri, i racconti e le esperienze di vita dei loro personaggi. Un gruppo di giovani vampiri in balia dell'abbraccio alla scoperta di un nuovo modo di vedere tutto quello che conoscono con occhi nuovi.

Essendo il tutto ambientato nel 2010, nelle città Italiane mi sembra obbligatorio sottolineare che qualsiasi omonimia o citazione a personaggi e persone realmente esistenti ed a fatti a loro correlati è di pura fantasia e finzione, come anche eventuali citazioni di fatti realmente accaduti rielaborati al fine narrativo.

Eventuali marchi presentati in queste pagine sono dei rispettivi proprietari.

26 dicembre 2010

Prime riflessioni...



Alla fine di una prima nottata interminabile resto qui seduto in terra giochicchiando con i miei dadi e ricordando quanto è successo poco prima che la luce del sole mi ricordi che è ora di riposare.


Il primo incontro è avvenuto e per certi versi non è andato poi troppo male.

Il gruppo in missione negli stati uniti pare essere interessante e devo dire che per essere dei gòrgio se la cavano piuttosto bene.


Certo ammetto che non mi aspettavo che appena arrivato mi sarei dovuto scontrare con ben 24 vampiri armati fino ai denti…ma è stata una bella scommessa cercare di metterli nel sacco…

scommessa che naturalmente ho vinto come sempre.

Ero venuto solo per firmare un foglio di carta e invece mi son ritrovato in mezzo ad una guerra…ma per ora va bene così.


Vedere all'opera vampiri più esperti di me e più avvezzi a missioni così pericolose mi è stato di buon insegnamento e anche in futuro cercherò di apprendere il più possibile dal loro modo di muoversi in combattimento.


Lo zoccolo duro del gruppo, a livello combattivo, pare essere composto dai 3 Bruja…vampiri assai pericolosi...esattamente come me li hanno raccontati.

Organizzati e coraggiosi sono delle vere e proprie macchine da guerra…ho visto due di loro fare fuori ben 12 figli della notte in pochi secondi…si..decisamente è meglio non farli arrabbiare.

Il terzo non l'ho ancora visto in azione se non con un fucilone in mano ma sono certo sia altrettanto letale…se non fosse altro perché a volte somiglia ad un Malkavian.

Poi c'è la bella toreador…devo dire che inizialmente non mi sembrava troppo ben disposta verso di me..e ne comprendo anche il perchè.

Col passare delle ore però combattere assieme contro un nemico comune ha fatto cadere le prime barriere e mi ha consentito di capirla un pò di più.

Si è dimostrata versatile e combattiva in un modo poco avvezzo al suo clan e la cosa non mi dispiace.

Oltretutto sembra non essere vittima di molti degli stereotipi che spesso i vampiri si portano dietro e anche questo non mi dispiace.

Certo la sua fissazione per la bellezza e stronzate varie prima o poi verrà fuori come in tutti gli altri del suo clan…ma alla fine non sarà un problema…sono lieto di averle dato la mia parola…non voglio debiti con lei.

Della Tremere ancora non ci ho capito una mazza…è misteriosa e criptica…quello che ho intuito è che dietro quei suoi bei occhi indagatori c'è un cervello in continuo movimento e sarà meglio non prendere alla leggera i suoi silenzi…non le mostrerò mai più del dovuto…almeno per ora.


Infine c'è quel Gangrel…


Fin dal primo momento che mi ha messo gli occhi addosso ho avvertito il suo astio verso di me…quell'astio di cui mi avevano parlato con anticipo…e che in pochi istanti avevo sentito crescere dentro di lui.

Mi guardava di sfuggita cercando di calmarsi e di non dimostrare troppo il suo odio per me…e mentre i secondi passavano anche io lo guardavo accorgendomi sempre più che nemmeno lui mi piaceva.

Mi sono tornate in mente le parole del mio mentore a riguardo dei Gangrel…mi ha spiegato quanto possano essere pericolosi e allo stesso tempo ottusi.

Mi ha raccontato come in realtà l'odio fra i nostri clan sia dovuto ad una antica ed ammuffita leggenda legata al popolo zingaro. La maggior parte dei membri dei nostri clan si sono sempre odiati ed evitati principalmente per questo motivo…oltre naturalmente alle faccende personali e alle differenze caratteriali.

Io so che davanti a me c'era una bestia…che tipo di bestia sia è troppo presto per capirlo ma di certo col tempo lo scoprirò… so capire gli animali e quello era un predatore.

Vederlo correre via alla fine dello scontro con quel bestione, che ancora non ho capito cosa cazzo fosse, mi ha stupito.

Che lo abbia fatto perché è andato fuori di cervello? o forse per non creare problemi a me?


In entrambi i casi è un suo problema…


Certo mi auguro che in futuro non abbia scatti di rabbia nei miei confronti perché sarebbe pericoloso e io farò del mio meglio per far sì che da bravo gattino si sfoghi con le zampe delle sedie piuttosto che con il mio collo.

Eviterò di farlo innervosire e se sarà necessario gli rimedierò un bel gomitolo di lana con cui giocare.


Lo lascerò in pace e spero che lui lasci in pace me…per fortuna non ho debiti verso di lui.


Per il resto deciderà come sempre la sorte che come ogni altra volta…sarà imparziale e leale…....



.....o quasi...





*Fa roteare un dado in terra*

23 dicembre 2010

"Hai mai visto ballare il diavolo durante il plenilunio?"

...

Una frase cinematografica che da sempre mi è rimasta impressa. 
La luna non è piena, l'aria e fredda e l'acqua del lago in cui mi sto lavando via la terra che ho indosso lo è ancor di più.
Sebbene il freddo sia intenso non fa male, ne mi infastidisce oramai.

Il fitto bosco che mi circonda è silenzioso... estramamente silenzioso, reso tale dalla presenza di un predatore... la mia presenza probabilmente, che non sto nascondendo affatto agli animali della zona.

"Hai mai visto ballare il diavolo durante il plenilunio?"

Non è la mia voce che lo ripete in testa, ma l'eco della voce che ho sentito spesso durante la notte scorsa.
Ricordo quello che è accaduto dal momento che quel tipo è entrato in stanza come visto attraverso un velo rosso, come vissuto attraverso gli occhi di un altro.

Ricordo di averlo visto, averlo squadrato, aver visto un ciondolo ma soprattutto di aver sentito il suo sporco odore. Simile a ciò che marcisce vicino ad un cassonetto pieno di rifiuti ed allo stesso tempo speziato da fastidiosi profumi di un tempo.

"Ravnos, un maledetto Ravnos!"

La bestia si è svegliata di nuovo, urlando, ho sentito gli artigli uscire ed i denti sporgere. La testa tra le mani cercando di fermare quella voce che gridava bramosa di sangue e vendetta.

Non so quanto sia durata la mia lotta, mi sono allontanato, poi il suo odore si è affievolito. Ho sentito la voce di Dafne come venire da lontano mentre mi parlava, credo di aver anche parlato al telefono. Non ricordo cosa ho detto.

"Estinti devono essere estinti, inizia da lui. Vendetta!"

L'odore era lì nuovamente, un veicolo davanti a noi, all'interno figure nere tranne una, nitida e dettagliata. Dovevo distruggere tutto ed arrivare a lui.

"Liberami... Liberami e ne farò pezzetti!"

So come funziona, se lo avessi fatto avrebbe distrutto tutto pur di arrivare a vendicarsi e poi... distruzione fino ad un luogo di pace.
Nessun rimorso per il Rovnos ma gli altri odori sono di persone care.
Ricordo di aver pensato intensamente al laboratorio, lì avrei trovato un nemico da uccidere, qualc'uno da dare in pasto alla sete di sangue della bestia.
In pochi istanti volteggiavo come nebbia in quel luogo dove un essere ripugnante stava facendo a pezzi tutto.
L'ho seguito fuori mentre devastava, il velo rosso era leggermente più trasparente.

La bestia non è stupida, vuole vivere e sa che i nostri discorsi non sono per queste occasioni.
Mi sono visto tornare consistente e cercare e prendere i proiettili a siringa che qualc'uno, senza successo aveva sparato contro il mostro.
Gli sono saltato sulla groppa, sulla groppa di un essere eugenetico che viene distrutto da una sostanza di cui non so nemmeno l'origine. Con tutta la forza che posseggo gli ho piantato l'ago d'acciaio nel collo.

"E battuto ora distruggiamo il Ravnos. Facciamolo a pezzi!"

Mi sono girato verso di loro, le figure nere ed indistinte tra cui c'era anche lui. MALEDETTO!!
 
Ho urlato contro quel cane e contro la bestia, mentre il mio corpo era oramai una nera pantera, trasformato da un istinto predatorio che normalmente mette pace tra me e Lei.
Nel corpo del nero felino la bestia si crogiola della sua possanza ed io mi sono lasciato trasportare dai sensi dell'animale, in una tregua che tutti e due apprezziamo
Stanco di quella lotta di coscienza sono diventato "il predatore", creato dal puro istinto. Un ruggito e poi via nel fitto del bosco.

Una corsa veloce, senza tempo e poi.... il predatore ha sentito qualche cosa.
Quello che prima era un velo rosso ora era sostituito da un luogo con una luce che solo gli occhi di un felino possono vedere.
Sempre da osservatore esterno, in ricordi che sembrano quasi un sogno... eccoli... prede, intorno ad un fuoco.
Giovani umani emananti un odore tipico delle abitazioni di lusso, intorno ad un fuoco a scaldare vivande mentre si raccontano storie... di fantasmi.

Il predatore inizia a girare intorno, cerchi sempre più stretti. Un piccolo rumore fa sobbalzare le prede, emozionate dalle loro storie non si accorgono di quello che sono. Il predatore si avvicina e....

Un umano si alza, come una gazzella che lascia il branco... la prede che ogni cacciatore vuole.
Si allontana raccogliendo legnetti ancora umidi per la pioggia del giorno prima. Si allontana e si ferma a raccogliere altro.
Il predatore si avvicina, orecchie appiattite, passo morbido. La preda sente qualche cosa sobbalza, si guarda a destra e sinistra. Ma non alle spalle, il suo istinto di sopravvivenza è debole.
Blatera qualche cosa contro le storie di fantasmi per bambini.

In un unico fluido salto il predatore, più di due quintali di muscoli ed artigli gli balza sopra. La preda cade e sbatte la testa all'albero. Non è stato necessario neppure l'uso di un artiglio.

Mentre le fauci del felino si avvinano alla nuca del malcapitato il predatore si ferma.
Ricordo di avergli imposto di fermarsi, un appello a quella parte umana di me che ancora per fortuna esiste.

"Non puoi. Non fa parte del patto!"

Ero seduto sul ragazzo, da uomo ora. Il velo rosso era tornato ma molto meno spesso. 
Ho bevuto il suo sangue e leccato le ferite.
Ricorderà solo di aver sbattuto la testa.
Mentre le voci dei suoi amici si avvicinavano mi sono allontanato, ci siamo allontanati.

"Prima o poi vincerò.. Ricordalo!"

Ecco il lago.... stanchezza... alba... buco sotto una quercia... Ricordo che blateravo qualche cosa mentre immagini di violenza, di un vissuto che vorrei scordare si sovrapponevano a quello che i miei occhi vedevano.
Napoli.

Ora mentre le fredde acque mi lavano di dosso tutti gli odori della notte scorsa rimango perplesso. Non ho mai creduto a priori negli stereotipi dei clan.
Ho passato una serata da ventrue, seguito le farneticazioni di un malkavian, mi sono innamorato di una Toreador, riesco a capire persino i Tremere. Non è così per i Ravnos, qualche cosa mi ribolle nel sangue se penso a loro e soprattutto a lui, il suo odore così simile, troppo simile agli scagnozzi del maledetto Andrej.

E' meglio che per un po' rimanga lontano.

"Hai mai visto ballare il diavolo durante il plenilunio?"




Si bestia. Ho visto il diavolo ballare durante il plenilunio....  davanti a me c'era uno specchio, mentre dietro splendava la luna!!

20 dicembre 2010

Preparativi per la partenza...



Gira la giostra…cambiano i colori…ma lo spettacolo è sempre lo stesso…

sono passati molti giorni da quando mi hanno tolto quel pezzo di legno dal cuore, da quando ho nuovamente riaperto gli occhi rendendomi conto che nulla era ancora finito e anzi…tutto doveva ancora cominciare.

Sono morto…poi sono tornato alla vita per poi nuovamente dormire…lui mi ha svegliato…colui che è divenuto poi il mio mentore…la mia guida, la mia ispirazione…

In vita non fallivo mai un colpo, ero il migliore in quel che facevo e al campo tutti mi rispettavano….adesso ancora mi rispettano ma per un motivo diverso.

Loro mi temono, alcuni sanno cosa sono divenuto altri lo percepiscono senza saperlo e mi guardano con sospetto nelle intense notti al campo.

Posso capire il loro timore visto che da sempre fra la nostra gente si narrano leggende e storie sui vampiri.

I primi giorni è stato difficile ma ora va meglio…mi temono ma sanno che posso essergli utile.

Mai farei del male ad uno di loro e mai lascerei a qualcun'altro il diritto di fargliene.

Nessun gòrgio muoverà un dito al campo senza che io lo venga a sapere e lo controlli, così come nessun ficcanaso potrà avvicinarsi al mio rifugio durante il giorno mentre il popolo mi sorveglia.

Direi che è un buon affare…un'altra scommessa vinta…almeno finchè avrò voglia di restare qui.

Poi c'è quella faccenda del debito da saldare…essere un Ravnos significa avere un nome da difendere…così mi hanno insegnato.

Io ho capito che se devi ripagare qualcuno è meglio farlo specie se quel qualcuno è forte ed organizzato abbastanza da farti il culo a strisce.

Così sia, se devo pagare il debito del mio sangue marcio lo farò…sarò la balia di questi gòrgio americani prima che la mezza tessera che mi hanno costretto a fare mi resti ancor di più sullo stomaco.

Nulla mi potrà privare mai della libertà e tantomeno nessuno potrà infangare il mio nome…tutto il resto è solo noiosa politica.


Ora andiamo a prendere questo dannato aereo prima che la noia mi prenda per davvero…




5 dicembre 2010

Irresistibilmente nei guai

Siedo su uno dei comodissimi e morbidissimi sgabelli dell'Elysium, spalle al bancone, mentre sorseggio un delizioso analcolico alla frutta ed osservo gli umani più notturni scatenarsi prima del loro rientro a casa, all'alba...
Assisteranno - LORO - all'idilliaco spettacolo del sorgere del sole: spettacolo che quasi non considerano, che spesso ignorano, dandolo per scontato, dal momento che, se solo volessero, potrebbero assistervi quando lo desiderano, a patto di riuscire a non cedere al seducente richiamo del sonno...
E' così in effetti: quando ritieni che qualcosa sia sempre lì, a tua completa disposizione, senza volerlo finisci per attribuirgli meno valore; talvolta rischi persino di dimenticartene, poichè inconsciamente sai che dopotutto è una certezza, e spesso le certezze ti spingono a crogiolarti, rilassandoti, nella loro ovvietà indiscussa....

....finchè non vengono meno....

Ed è ciò che è accaduto il giorno che Tony, il mio adorato "papino" acquisito, ha deciso che fossi degna di essere sangue del suo sangue, offrendomi il dono dell'Abbraccio in quella suite d'albergo.
Sicuramente molti lo considerano una maledizione: la "dannazione eterna", la chiamano... Io non sono del tutto convinta che sia così, almeno, non nel mio specifico caso.
Parecchie cose sono rimaste le stesse, IO sono rimasta la stessa. Ma alcune sfaccettature sono inevitabilmente cambiate... in meglio...
Proprio perchè perdute per sempre, ho riscoperto la genuina bellezza intrinseca di molte cose che prima mi infastidivano o che davo per scontate, come il panorama mozzafiato di ogni alba o tramonto, la degustazione dei cibi, il sapore delle bevande, il calore del sole o del tocco umano sulla pelle, il brivido di freddo, il respiro, il cuore che batte all'impazzata per una forte emozione, il dolore di una qualsiasi ferita, l'influenza o la sbronza, la vita diurna, le visite ai musei e alle gallerie d'arte, i giri per i negozi, il caos della folla e del traffico, il profumo del pane appena sfornato, il cinguettio degli uccelli, le fusa di un gatto che ti si appallottola addosso o le feste di un cane felice del tuo ritorno....
Molto mi è proibito da quando sono diventata una figlia della notte, ma allo stesso tempo sono felice, felice di aver riscoperto l'importanza e la bellezza delle piccole cose che ho perduto, poichè porterò nel cuore il loro ricordo per l'eternità.
Gli umani sono molto più fortunati di quanto credano, ma sono troppo presi dal frenetico caos della loro vita, per fermarsi un istante ed ammirare la bellezza di ciò che hanno, vittime dell'inesorabile scorrere del tempo che non è mai abbastanza...

Non che abbia una percezione differente del tempo, al momento, onestamente...
Il giorno che feci la "tessera", come dice Ekhtor, pensavo che, con un'eternità davanti, di tempo libero ne avrei avuto da vendere...
Invece con tutto quel che ci ritroviamo ad affrontare, vuoi per la Camarilla, vuoi per cause "esterne", sembra quasi che le cose da fare siano direttamente proporzionali al tempo a disposizione...
.... considerando che il tempo a disposizione è l'ETERNITA'....
Ma tutto sommato non è che mi dispiaccia, anzi... Odio annoiarmi, e devo dire che con il mio gruppo non ci si annoia mai!
Per un motivo o per un altro, ci ritroviamo sempre immischiati in qualche guaio da risolvere, talvolta rischiamo la morte ultima, ma riusciamo sempre ad uscirne vittoriosi...
A dire il vero, quella che costantemente rischia la morte ultima sono io...
Oggi, ad esempio, per poco non sono diventata la torcia umana... e per una vampira, prendere fuoco equivale a subire qualcosa di molto, MOLTO, brutto.

Per non parlare, poi, di quando cerco di intervenire per proteggere qualcuno... ogni volta, dalla "salvatrice", finisco sempre per diventare "quella che viene salvata"...
Non è piacevole perchè di fatto ti senti un pelino una palla al piede o una mina vagante all'occorrenza, però allo stesso tempo è una cosa moooolto appagante....
Quando finisco nei casini, vedo sei bellissimi fusti mobilitarsi per trarmi in salvo...

E cosa potrebbe volere una donna di più dalla non-vita?!
A parte gli scherzi, dovrò cercare di stare ancora più attenta, in futuro, non voglio che nessuno di loro si faccia male a causa mia, per nessun motivo...non lo sopporterei.

Ora non resta che vedere cosa succederà in Texas...
Confesso che non sono molto entusiasta all'idea di recarmi in America, e non perchè temo di incontrare Walker, come Ian, bensì perchè ho sempre associato quel fottuto paese a LUI...
Quel "lui" di cui lo stesso Ian sembra sapere qualcosa, anche se non ne ho mai parlato con nessuno, neppure con Ekhtor.

- ma quant'è bello quando fa le fusa in forma di pantera! -

Comunque dicevo...quando il malkavian mi si è rivolto parlandomi come se sapesse tutto (e devo ancora capire come sia possibile), ero combattuta tra il volerlo appendere al muro e il dileguarmi per starmene da sola. Ho, quindi, optato per la seconda opzione, anche perchè, povero Ian, alla fine a modo suo voleva solo confortarmi.
Ed ho approfittato delle solite prese per il culo sulle foto ambigue che costantemente mi fanno, per fingere una rosicata e andarmene...

Ora sono qui, con il mio analcolico in mano, fingendo di carpirne il sapore.
Anche se auspex mi sta rendendo quasi impossibile ascoltare la musica ad alto volume e pressochè insopportabile il vociferare della gente, cerco comunque di resistere... Alla fine, mi piace stare tra gli umani, passare "quasi" inosservata in mezzo a loro... mescolarmi tra loro...
Dopotutto... mi ritengo ancora un'umana, ma... diciamo... con qualche marcia in più!