Benvenuti in "2011 Serate Rosso Sangue - Cronache di Vampiri".

Questo è il Blog di un gruppo di amici che gioca a Vampire the masquerade e rappresenta i diari personali, i pensieri, i racconti e le esperienze di vita dei loro personaggi. Un gruppo di giovani vampiri in balia dell'abbraccio alla scoperta di un nuovo modo di vedere tutto quello che conoscono con occhi nuovi.

Essendo il tutto ambientato nel 2010, nelle città Italiane mi sembra obbligatorio sottolineare che qualsiasi omonimia o citazione a personaggi e persone realmente esistenti ed a fatti a loro correlati è di pura fantasia e finzione, come anche eventuali citazioni di fatti realmente accaduti rielaborati al fine narrativo.

Eventuali marchi presentati in queste pagine sono dei rispettivi proprietari.

14 settembre 2010

Frammenti di Storia - L'epilogo.



Siedo al volante di un suv, sfrecciando in direzione dell'Elysium mentre altri fanno quel che dovrei fare io: frappormi tra il mio Sire e un gangrel anticlan in preda alla bestia, bramoso di dilaniare la sua carne.
Non vorrei lasciarli indietro.
Vorrei combattere al loro fianco e contribuire alla caduta di quel figlio di puttana.
Lo devo ai miei amici. Lo devo ad Alan.

Ma non posso.

Al mio fianco giace Tony, il mio Sire, ridotto in uno stato pietoso.
Ha bisogno di me.
Per una volta, i ruoli si invertono: lui si caccia nei guai ed io intervengo in suo aiuto.
Questo pensiero mi dona una lucidità agghiacciante. Focalizzo il mio obiettivo: raggiungere l'Elysium il più rapidamente possibile e trarre Tony in salvo.

Il resto non conta.

Non conta il ricordo di Alan che piangeva lacrime di sangue, nel momento in cui la sua indole benevola combatteva contro la dominazione...
Non conta il ricordo di Alan che lentamente si lasciava andare, convinto dalle nostre parole...
Non conta il ricordo di Alan che si fidava di me, quando gli ripetevo che avrei impedito che la Camarilla gli facesse del male...
Non conta il ricordo di Alan che, poco dopo, diveniva polvere sotto i miei occhi, per mano di un membro della camarilla e del mio stesso Clan...
Non conta il ricordo del gangrel capitato subito dopo tra le mie mani assassine, mentre la Bestia mi possedeva...
Non conta il dolore nel lasciare i miei compagni in grave pericolo, contro un nemico decisamente al di fuori della loro portata...

Tutto ciò a cui riesco a pensare è vegliare sul mio Sire. Ad ogni costo.

Giungo, infine, all'Elysium...
Butch, il Custode Brujah, mi viene incontro... mi aiuta a trasportare Tony in un posto sicuro dove lo aiuteranno a riprendersi.
Attendo che il mio Sire acquisisca nuovamente le sue facoltà mentali.
Al suo risveglio non mi rivolge molte parole, nè io ne rivolgo molte a lui.
Vorrei saltargli addosso, stringerlo forte e urlargli quanta paura di perderlo ho avuto...
Non ci riesco.
Non davanti ai Tremere.
Così, alla fine, Butch se lo carica di nuovo, conducendolo in una delle stanze dell'Elysium affinchè si riposi.

Ed io, sola, torno alla sala principale, accovacciandomi in un angolo.
E proprio in quel momento, la fredda lucidità mi abbandona.
Come tante pugnalate al cuore, i ricordi, dapprima messi da parte, riaffiorano devastanti.
E' come se ognuno di essi mi uccidesse ancora una volta, e poi ancora... ancora... e ancora...


Qualcosa cambia dentro di me. Irrimediabilmente temo.
Non so se sarò più la stessa persona di sempre.
Non sarà più la stessa cosa. Non potrà mai più esserlo.

La mia agonia si affievolisce leggermente quando, con gioia insperata, vedo Andrea e Massimo varcare la soglia dell'Elysium.
Sono ridotti da schifo.
Ma stanno bene. E' ciò che conta.

Andrea mi si siede accanto. Non riesco a dirgli nulla.
Rispetta il mio silenzio e mi rimane accanto, anch'egli senza proferir parola.
La sua vicinanza silenziosa mi fa piacere e mi fa sentire un pò meglio.
Ascoltando il vociare della sala centrale, appuro che anche tutti gli altri stanno bene, chi più, chi meno.
La cosa mi solleva.

Temo tuttavia che mi ci vorrà un pò per lavarmi di dosso tutto lo schifo cui ho assistito in questi giorni. Anzi, temo proprio che non riuscirò a dimenticare.


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In tutta questa zozzeria, però, ho ricevuto anche qualche piacevole ed inaspettata sorpresa.

Prima fra tutte, Omar della Rosa.

Questo momento difficile ha fatto sì che lavorassimo a stretto contatto, e ho scoperto lati della sua persona che prima mi erano ignoti. Per molti versi, l'ho percepito simile a me: sensibile, impulsivo e combattivo quando c'è di mezzo chi gli è caro...Mi piace.

Mi sento vicina a lui e sento rafforzarsi il mio legame nei suoi confronti. Lo stimo molto.


...E poi è un gran bell'uomo, devo dire...



Anche Ivan mi ha colpita piacevolmente. Esclusi molti dei miei compagni, sui quali non avevo dubbio alcuno che mi avrebbero supportata, mi ha fatto immensamente piacere vedere il Sire di Romano adoperarsi più di tutti per capire cosa poteva essere accaduto a Tony...
Senza contare che, sebbene sia risaputo che Ivan non sia particolarmente portato per il combattimento, è stato uno di quelli che è rimasto indietro a prendersi le botte, mentre io traevo in salvo il mio Sire.

Poi c'è Amelia... Devo ancora capire bene cosa sia accaduto, in effetti...
So solo che il giorno dell'epilogo, ho collaborato più con lei che con Sarah.
Mi ha chiamata spesso al cellulare cercando e dando informazioni...
Mi ha addirittura presa sotto braccio, inscenando un divertente teatrino per non destar sospetti.
Con altri non avrei dato troppo peso a stronzatine del genere...
E' stato curioso, invece, viverle proprio con lei.
Sono perplessa, ma almeno posso dire che è stata una collaborazione piacevole. Quantomeno rispettosa.

Infine Betty...E' proprio vero che quando c'è di mezzo un interesse comune, si ottengono aiuti insperati. Per quanto non si possa dire che ci sia intesa tra noi, siamo state entrambe abbastanza mature ed intelligenti da mettere da parte i nostri "screzi" (o meglio, i suoi nei miei riguardi...) ed unire le nostre forze per cercare Tony.
Chissà cosa comporterà questa fugace collaborazione, nel futuro...




Quello che so, è che il prezzo pagato, questa volta, è stato troppo alto.
Troppo.