L'autopsia: prima la coltellata mortale
poi le mutilazioni con la motosega
Uccisa con un'unica coltellata alla schiena. La vittima ritrovata in un campo alla periferia di Roma sventrata e senza gambe né testa è una donna dalla pelle bianca. Le sue impronte digitali non esistono negli archivi delle forze dell'ordine. Gli unici oggetti ritrovati: un anello d'acciaio al dito e un accendino nella tasca del giubbotto
L'autopsia: prima la coltellata mortale poi le mutilazioni con la motosega Le indagini sul luogo del ritrovamento del cadavere, in via di Porta Medaglia
Prima una coltellata alla schiena, poi la mutilazione, con una motosega. Probabilmente è stata uccisa così la donna, sventrata, senza testa e senza gambe, trovata ieri in un campo alla periferia della Capitale nei pressi della via Ardeatina, a un paio di metri dal ciglio della strada. Lo ha stabilito l'autopsia.
Il cadavere non è stato ancora identificato. Le impronte digitali non corrispondono a nessuna di quelle archiviate dalle forze dell'ordine e ciò fa pensare che si tratti di un delitto che non ha nulla a che vedere con il mondo della prostituzione o con quello dei regolamenti di conti. L'unica cosa certa è che la donna ha la pelle bianca. Gli unici oggetti che sono stati trovati sul cadavere sono un anello d'acciaio al dito della mano destra e un accendino nella tasca del giubbotto nero che la donna indossava.
L'assassino ha mutilato la vittima riducendola ad un tronco senza gambe e testa, per poi trasportare il cadavere agganciato con un cavo di ferro a un'estremità del tronco fino al luogo del ritrovamento.
La tipologia delle mutilazioni lascia il campo aperto a tutte le ipotesi, compresa quella del satanismo. Il pubblico ministero Francesco Caporale ha disposto una serie di accertamenti, e tra questi un sopralluogo più approfondito della zona in cui è stato trovato il cadavere, ma il passo principale per l'indirizzamento delle indagini è quello dell'identificazione del cadavere.
Intanto, è ancora in corso una vasta battuta della polizia, anche con reparti a cavallo, e una ricognizione aerea nella zona per trovare eventuali altre parti del corpo. Le indagini sono condotte dagli uomini della squadra mobile di Roma diretti da Vittorio Rizzi.
L'autopsia: prima la coltellata mortale poi le mutilazioni con la motosega Le indagini sul luogo del ritrovamento del cadavere, in via di Porta Medaglia
Prima una coltellata alla schiena, poi la mutilazione, con una motosega. Probabilmente è stata uccisa così la donna, sventrata, senza testa e senza gambe, trovata ieri in un campo alla periferia della Capitale nei pressi della via Ardeatina, a un paio di metri dal ciglio della strada. Lo ha stabilito l'autopsia.
Il cadavere non è stato ancora identificato. Le impronte digitali non corrispondono a nessuna di quelle archiviate dalle forze dell'ordine e ciò fa pensare che si tratti di un delitto che non ha nulla a che vedere con il mondo della prostituzione o con quello dei regolamenti di conti. L'unica cosa certa è che la donna ha la pelle bianca. Gli unici oggetti che sono stati trovati sul cadavere sono un anello d'acciaio al dito della mano destra e un accendino nella tasca del giubbotto nero che la donna indossava.
L'assassino ha mutilato la vittima riducendola ad un tronco senza gambe e testa, per poi trasportare il cadavere agganciato con un cavo di ferro a un'estremità del tronco fino al luogo del ritrovamento.
La tipologia delle mutilazioni lascia il campo aperto a tutte le ipotesi, compresa quella del satanismo. Il pubblico ministero Francesco Caporale ha disposto una serie di accertamenti, e tra questi un sopralluogo più approfondito della zona in cui è stato trovato il cadavere, ma il passo principale per l'indirizzamento delle indagini è quello dell'identificazione del cadavere.
Intanto, è ancora in corso una vasta battuta della polizia, anche con reparti a cavallo, e una ricognizione aerea nella zona per trovare eventuali altre parti del corpo. Le indagini sono condotte dagli uomini della squadra mobile di Roma diretti da Vittorio Rizzi.